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KICK BOXING

I.A.K.S.A.

DI “KICK BOXING LIGHT”

REGOLAMENTO

Art. 1 – Status dell’Atleta

L’ atleta partecipante al campionato regionale umbro I.A.K.S.A di “Kick Boxing Light” accetta il presente regolamento in ogni sua parte così come il suo allenatore. Egli deve aver compiuto il diciottesimo anno di età e non aver compiuto il quarantesimo. Deve essere iscritto alla I.A.K.S.A. per l’ anno in corso.

Deve presentare un certificato medico agonistico per arti marziali o sport da combattimento.

Gli organizzatori non sono responsabili di qualsiasi incidente dovesse succedere agli atleti prima durante o dopo la gara.

Art. 2 – Luogo di gara

Il luogo di gara è una palestra con al suo interno un quadrato con materassine tipo Tatami da mt 6 x 6.

Art. 3 - L’ambulanza

L’ambulanza deve stazionare vicino all’uscita più facilmente raggiungibile.

E’ cura dell’organizzatore assicurarsi che non intervengano impedimenti ad una sua immediata partenza, dovuti alla viabilità circostante.

Gli addetti all’ambulanza devono rimanere a disposizione del Medico di servizio e del Presidente di Giuria nella zona limitrofa il tavolo della giuria e possono lasciare il loro posto solo quando vengono congedati dal Presidente di Giuria, sentito il Medico di servizio.

Art. 4 - Gli ufficiali di servizio

Prestano servizio nelle riunioni di Kick Light:

1- Il Presidente di Giuria;

2- Gli Arbitri e i Giudici designati;

3- Il Medico di servizio;

4- Il Cronometrista;

Art. 5 - Il Presidente di Giuria

1- Il Presidente di Giuria è l’unica autorità federale competente a dare ordini e

direttive circa lo svolgimento della riunione. L’organizzatore e gli ufficiali di servizio sono

tenuti ad uniformarsi alle disposizioni da lui impartite, a norma del presente Regolamento.
Il P. di G. è designato dal competente C.R. e prescelto fra i facenti parte del relativo organico.

2- Egli deve trovarsi sul luogo della manifestazione almeno due ore prima dell’inizio. E’ suo

dovere adottare, in sede di operazioni preliminari, tutte le misure preventive occorrenti

perché la riunione si svolga in conformità delle norme federali e nel migliore ordine.

Deve pertanto:

a- ispezionare il luogo destinato alla riunione e alle operazioni preliminari, disponendo

affinché sia eliminata ogni deficienza e ogni irregolarità:

b- procedere al controllo della bilancia, del quadrato, dei guanti e di tutto il materiale

occorrente per lo svolgimento delle competizioni;

c- assegnare i rispettivi servizi (ove non vi abbiano provveduto altre Autorità Federali)

agli arbitri ed ai giudici designati;

d- accertare che sia garantito un adeguato servizio delle forze dell’ordine, che assicuri

il regolare svolgimento della riunione;

e- verificare che gli atleti e gli assistenti si presentino sul quadrato e all’angolo nella

tenuta prescritta;

f- controllare la posizione federale degli atleti, degli assistenti e accertarsi della loro identità personale (l’atleta che non risulta in regola o che non sia in grado di farsi identificare, è escluso dalle gare);

g- esercitare le funzioni di Commissario al peso o delegare altro tesserato,

controfirmando il verbale del peso;

Art. 6 - Gli Arbitri e i Giudici

1- L’arbitro e i giudici, nell’esercizio delle loro funzioni, sono autonomi.

Il P. di G. ha tuttavia facoltà, negli intervalli, di richiamarli al rispetto

delle norme federali per ciò che possa riguardare il contegno in pubblico.

2- Sia per l’arbitro sia per i giudici è obbligatorio indossare la prescritta divisa, che

consiste in:

- camicia bianca con maniche corte o lunghe (munita sul petto, a sinistra, del

distintivo federale);

- pantaloni neri, scarpe e calzini neri;

- guanti protettivi in lattice.

Art. 7 - Il Cronometrista

Il Cronometrista prende posto al tavolo del Presidente di Giuria.

Egli deve:

a- regolare il numero e la durata delle riprese e degli intervalli fra una ripresa e

l’altra;

b- ordinare di sgomberare il quadrato, dieci secondi prima dell’inizio di ciascuna

ripresa con l’ordine fuori i secondi.

c- sancire l’inizio e la fine di ciascuna ripresa con il suono del gong.

Qualora il termine di una ripresa coincida con l’effettuazione di un conteggio da parte

dell’arbitro, il suono del gong non deve interromperlo.

d- annunciare il numero di ciascuna ripresa, immediatamente prima dell’inizio di questa.

e- fermare il cronometro all’ordine di Stop e ripristinarlo all’ordine di Fight.

f- registrare l’esatta durata della ripresa qualora l’incontro finisca prima del termine

previsto, dandone notizia al Presidente di Giuria;

h- registrare le uscite di ciascun atleta;

i- segnalare all’arbitro centrale, durante il “richiamo per uscita” nei confronti di un atleta, il numero di uscite raggiunto da quest’ultimo, compresa quella in questione;

l- compilare il cartellino del combattimento in ogni sua parte, compresa quella relativa ai richiami ufficiali.

Art. 8 - Categorie di peso

1- I limiti delle categorie di peso sono così stabiliti:

Categoria maschile:

Fino a Kg 60

Fino a kg 65

Fino a kg 70

Fino a kg 75

Fino a kg 80

Fino a kg 85

Fino a kg 90

Oltre i kg 90

Categoria femminile:

Fino a Kg 50

Fino a Kg 55

Fino a Kg 60

Fino a Kg 65

Oltre i Kg 65

Se un atleta è da solo nella sua categoria dovrà gareggiare nella categoria inferiore o superiore a cui si avvicina di più il suo peso.

Art. 9 - Durata degli incontri

1- La durata degli incontri è fissata come segue:

Gli incontri sia della fase eliminatoria che della fase finale si disputano sulla distanza di 2 riprese da 2 minuti ciascuna con intervallo di 1 minuto.

L’INCONTRO DI KICK BOXING LIGHT E LE SUE REGOLE

Art. 10 – Gli Atleti - Contegno - Tenuta di gara

1- L’atleta è tenuto al massimo rispetto verso il Presidente di Giuria, l’arbitro e tutti

gli altri ufficiali di servizio.

Deve astenersi da commenti e da discussioni, osservando sempre le regole del più

corretto comportamento anche nei riguardi degli spettatori.

Durante lo svolgimento delle riprese deve osservare il silenzio più assoluto, essendogli

solo consentito, durante gli intervalli, conferire a bassa voce con i secondi. Per nessuna

ragione può interpellare l’arbitro. Deve eseguire con prontezza gli ordini impartiti dallo

stesso e tenere conto delle sue osservazioni.

Deve avere contegno cavalleresco nei confronti dell’avversario e dei suoi secondi,

astenendosi da qualsiasi gesto o parola che possano comunque apparire meno che

riguardosi.

L’atleta ha facoltà di abbandonare l’incontro che non sia in grado di continuare, a meno

che l’arbitro non lo stia contando.

Per manifestare tale volontà deve:

- alzare il braccio e desistere dalla gara;

- pronunciare chiaramente la parola abbandono;

- voltare le spalle all’avversario e dirigersi verso il proprio angolo;

- non riprendere l’incontro, al suono del gong, dopo l’intervallo.

Quando uno dei due contendenti viene contato, l’avversario deve raggiungere subito l’angolo neutro indicato dall’arbitro e restarvi fino all’eventuale ordine di fight.

2- Gli atleti devono presentarsi sul quadrato in perfetta tenuta di gara e con il corpo ben

deterso. E’ vietata, anche negli intervalli, l’applicazione di sostanze oleose o tali che

possano comunque disturbare o danneggiare l’avversario.

Essi devono avere le unghie dei piedi sufficientemente corte da non provocare abrasioni o tagli all’avversario durante l’esecuzione dei calci.

Gli atleti devono calzare i guanti sopra il bendaggio ed indossare i seguenti indumenti:

- Maglia del proprio club di tutti i colori tranne rosso o blu.

- Pantaloncini corti da kick boxing.

Nonché le seguenti protezioni:

- Guantoni da 10 once di colore rosso o blu a seconda dell’ angolo assegnato messi a disposizione dall’ organizzazione;

- Caschetto rosso o blu sempre a seconda dell’ angolo assegnato;

- Calzari che proteggono anche le dita dei piedi ed il tallone;

- Paratibia;

- Conchiglia;

- Paradenti;

- Corsetto toracico protettivo (solo per le donne).

Senza le quali non può essere ammesso alla gara.

Calzari e paratibia non potranno essere del colore assegnato all’altro atleta.

Art. 11 - I Maestri

I contendenti sono assistiti all’angolo da un Maestro o insegnante.

Il Maestro è responsabile dell’angolo da lui occupato e, in particolare, risponde

della condotta del suo allievo.

Il Maestro, all’ordine fuori i secondi, deve uscire dal quadrato, sgombrando il medesimo di tutti gli accessori e sedersi al suo posto, dal quale non deve allontanarsi.

I Maestri sono tenuti a rispettare e ad applicare le norme federali e le disposizioni loro

impartite dall’arbitro e dal P di G.

Durante l’incontro spetta solo all’arbitro impartire disposizioni ai secondi e fare richiami.

Il Maestro ha la facoltà di far abbandonare il proprio atleta, qualora non lo

ritenga in grado di continuare l’incontro a meno che l’arbitro non lo stia contando. Per manifestare tale volontà, deve:

- gettare l’asciugamano sul quadrato;

- togliere i guanti al ragazzo durante l’intervallo o trattenerlo all’angolo al suono del gong;

- far capire chiaramente di voler ritirare il proprio atleta, richiamando l’attenzione dell’arbitro.

In specie è obbligo dei secondi:

Durante lo svolgimento delle riprese i Maestri sono tenuti ad osservare il silenzio; possono essere ammessi soltanto consigli prettamente tecnici detti a bassa voce.

Il secondo che contravviene alle norme di cui sopra può essere ammonito, allontanato

dall’angolo, anche per tutta la durata del torneo, salvi i definitivi provvedimenti

disciplinari adottati dagli Organi di Giustizia.

L’arbitro può altresì pronunciare la squalifica dell’ atleta per infrazioni compiute dal suo Maestro.

Art. 12 - Modo regolare di colpire

Nell’incontro di Kick-Light sono validi soltanto:

- I PUGNI

a- portati con la parte imbottita del guanto che ricopre le prime falangi della mano e le estremità delle ossa metacarpiche (parte bianca del guanto regolamentare);

b- vibrati sulla parte anteriore e sulle parti laterali della testa e del tronco

dell’avversario, al di sopra della cintura (cioè al di sopra della linea orizzontale che

unisce le estremità superiori delle ossa iliache);

- I CALCI

a- portati con il collo, con la pianta del piede, con la tibia e con il tallone;

b- vibrati sulla parte anteriore e sulle parti laterali della testa e del tronco dell’avversario; c- alle gambe, solamente se portati con il collo piede o con la tibia, in prossimità della parte centrale del quadricipite.

Art. 13 – Scorrettezze

1- Colpi proibiti - E’ vietato, e costituisce colpo proibito, colpire in modo diverso da

quello indicato all’art. precedente e in specie:

a- colpire con il palmo, con il polso, con il taglio della mano;

b- colpire con la testa, con la spalla, con l’avambraccio, con il gomito e con il ginocchio;

c- portare pugni facendo prima compiere al corpo un giro su se stesso;

d- colpire di manrovescio;

e- colpire di striscio e danneggiare comunque l’avversario;

f- colpire l’avversario a terra;

g- calciare alle ginocchia;

h- colpire alla nuca, alle spalle e ai reni;

i- colpire duramente l’avversario;

l- causare volontariamente un atterramento o una ferita.

Non costituisce colpo proibito, il colpo regolarmente vibrato che giunge in parte del corpo

non ammessa, per fatto o colpa dell’avversario.

Non sono proibiti i colpi vibrati sulle braccia e sugli avambracci, ma essi non sono validi ai

fini del punteggio.

2- Falli - E’ vietato e costituisce fallo:

a- tenere o legare l’avversario;

b- spingere, o comunque dare spinte all’avversario, spingergli indietro la testa con la

mano, con l’avambraccio, col gomito, gravargli sopra con il peso del proprio corpo;

c- adottare una condotta di gara pericolosa o sleale come:

- portare la testa in avanti in modo che l’avversario possa esserne danneggiato;

- schivare con la testa in avanti abbassandosi al di sotto della cintura

dell’avversario;

- mettergli la testa, nei corpo a corpo, sotto il mento o il viso;

- pestare i piedi dell’avversario; fare sgambetti;

d- cercare di trarre in inganno l’arbitro, simulando situazioni non corrispondenti all’accaduto;

e- adottare una condotta di gara non agonistica, come:

- volgere le spalle all’avversario;

- persistere nella difesa passiva;

- assumere atteggiamenti offensivi e irriguardosi nei confronti dell’avversario;

f- non ottemperare prontamente agli ordini dell’arbitro;

h- liberarsi volontariamente del paradenti o del casco.

Non compie fallo l’ atleta spinto dalla necessità di difendersi da un colpo proibito o

dall’azione fallosa dell’avversario.

5- Tenuta reciproca - Quando contemporaneamente ciascun pugile tiene l’avversario,

si verifica la tenuta reciproca e l’arbitro deve intervenire tempestivamente ordinando lo stop

e facendo scrupolosamente osservare il conseguente passo indietro a entrambi gli atleti.

Art. 14 - Atleta a terra e considerato a terra

1- Un atleta si trova a terra:

a- quando tocca il suolo del quadrato con qualsiasi parte del corpo che non siano i

piedi;

2- Un atleta è considerato a terra:

a- quando si rifugia in difesa passiva o quando, a seguito di colpo, pur non cadendo a

terra, si trovi in condizioni di inferiorità tali da non essere in grado, a giudizio dell’arbitro, di poter proseguire l’incontro;

b- durante il conteggio dell’arbitro.

TITOLO V - LA DIREZIONE DELL’INCONTRO E I VERDETTI

Art. 15 - Compiti e poteri dell’arbitro

1- Scopo primario - Il dovere principale dell’arbitro è quello di salvaguardare l’integrità

fisica degli atleti.

2- Compiti - L’arbitro presta servizio sul quadrato. Egli ha il compito di:

a- vigilare che le regole e la lealtà di gara siano strettamente osservate;

b- controllare la tenuta di gara degli atleti;

c- evitare che gli atleti in condizioni di inferiorità ricevano colpi;

d- raccogliere, quando previsto, i cartellini di punteggio dei giudici e dopo averli

controllati, consegnarli al P. di G.;

e- comunicare il verdetto al P. di G. e successivamente ai giudici, quando un incontro

termina prima del limite;

f- indicare il vincitore, per mezzo dell’alzata del braccio dell’atleta, al momento

dell’annuncio del verdetto.

3- Poteri - L’arbitro ha il potere di:

a- porre fine all’incontro ogni qualvolta ritenga che uno dei due contendenti si trovi in stato

di evidente inferiorità fisica o tecnica e quindi non in grado di continuare l’incontro;

b- porre fine all’incontro ogni qualvolta un atleta, (o entrambi) abbia riportato una

ferita o un infortunio e non lo ritenga in grado di continuare l’incontro.

Nell’eventualità, può interpellare il medico, alla valutazione del quale deve attenersi.

c- interrompere l’incontro per ammonire, richiamare o squalificare un atleta che non

rispetti le regole della gara;

d- interrompere l’incontro per ammonire o allontanare dall’angolo il Maestro che non

mantenga un comportamento regolamentare;

e- interpretare il Regolamento per quanto esso è applicabile o rilevante alla gara in

corso o decidere e prendere misure per qualsiasi circostanza della gara, che non vi

sia contemplata.

Art. 16 - Le Sanzioni

1- Ammonizione - L’ammonizione ha la natura di un consiglio o di un rimprovero

benevolo con lo scopo di prevenire il ripetersi delle infrazioni rilevate.

L’arbitro per procedere all’ammonizione, interrompe l’incontro e, indicando chiaramente colpevole, deve evidenziare l’irregolarità commessa con la prescritta mimica;

dopo di che fa riprendere la gara.

2- Richiamo ufficiale - Il richiamo ufficiale ha lo scopo di penalizzare nel punteggio colui che, per somma di ammonizioni o per una grave infrazione, determini questa

sanzione.

Il richiamo ufficiale può generare due tipi di penalizzazione in base alla gravità del fallo commesso, perciò l’arbitro può decidere di detrarre all’atleta 1 o 2 punti con modalità diverse in base al tipo di giudizio utilizzato nel torneo in corso (cartellino manuale o conta colpi elettronico).

L’arbitro per procedere al richiamo ufficiale, interrompe l’incontro e, indicando

chiaramente il combattente colpevole, dopo aver inviato l’altro all’angolo neutro, evidenzia

l’irregolarità commessa con la prescritta mimica, rende edotti i giudici di tale decisione

con un gesto appropriato della mano, indicando loro l’entità della penalizzazione; dopo di che, ripetuta la mimica precedente, fa riprendere l’incontro.

L’atleta che ha totalizzato 6 punti di penalizzazione, a prescindere dal numero dei richiami ricevuti, deve essere comunque squalificato.

3- Tipi di penalità – sono da considerarsi falli punibili con 1 Punto tutti i falli volontari o involontari che, pur non costituendo pericolo per l’incolumità fisica dell’avversario, tendono a condizionare in maniera antisportiva l’andamento dell’incontro:

a-trattenere;

b-spingere;

c-uscire dal quadrato di gara durante lo svolgimento della ripresa;

d-girare le spalle all’avversario;

e-parlare durante lo svolgimento della ripresa, se non per giustificato motivo;

f-rifugiarsi in difesa passiva.

– Sono da considerarsi falli punibili con 2 Punti tutti i falli che costituiscono pericolo per l’incolumità fisica dell’avversario o comportamenti gravemente antisportivi:

a-colpire l’avversario troppo duramente;

b-colpire l’avversario con qualsiasi parte del corpo diversa da quella permessa dal regolamento;

c- colpire l’avversario in una parte del corpo non ammessa dal regolamento;

d- colpire l’avversario dopo lo stop;

e- offendere o tenere in qualche modo un comportamento ingiurioso nei confronti dell’avversario, dell’arbitro, della giuria o di qualsiasi altra persona presente alla manifestazione.

4- Richiami per uscite

Nel caso in cui un atleta fuoriesca volontariamente dal quadrato di gara con entrambe i piedi, si dovrà procedere nel seguente modo:

Prima uscita – richiamo con penalizzazione di punteggio (1 punto);

Seconda uscita – richiamo con penalizzazione di punteggio (1 punto);

Terza uscita - richiamo con penalizzazione di punteggio (1 punto);

Quarta uscita - richiamo con penalizzazione di punteggio (1 punto);

Quinta uscita – richiamo con penalizzazione di punteggio (1 punto);

Sesta uscita – squalifica.

I richiami per uscite non si sommano ai richiami ufficiali.

Nel caso di uscite con un solo piede o di uscite conseguenti a colpi o spinte ricevuti dall’avversario non verranno assegnate penalizzazioni di alcun genere; pertanto l’arbitro è tenuto solamente a dare lo stop e riportare i due contendenti al centro del quadrato.

Art. 17 - Il Conteggio

1- Il conteggio ha lo scopo di dare un tempo di recupero ad un atleta (o ad entrambi) in

difficoltà e, nel contempo, consente all’arbitro di valutare se colui che è stato contato si trova nelle condizioni di poter riprendere l’incontro.

Il conteggio ha la durata minima di otto secondi e non comporta nessuna detrazione di punti.

Ogni qualvolta un atleta si trovi nelle condizioni di a terra o di considerato a terra, l’arbitro

deve interrompere l’incontro con l’ordine di stop, iniziando simultaneamente a contare; deve indicare all’avversario l’angolo neutro da occupare e proseguire nel conteggio.

Se l’avversario non si porta all’angolo neutro indicatogli o se ne allontana, l’arbitro

interrompe il conteggio fino a che l’atleta non ha ottemperato al suo ordine.

2- L’arbitro, nel caso ritenga necessario far soccorrere un atleta duramente colpito,

interrompe il conteggio in qualsiasi momento, decretando la fine dell’incontro.

3- Nel caso che un atleta sia stato contato e, alla ripresa dell’incontro torni nella condizione di a terra senza avere ricevuto colpi, l’arbitro prosegue il conteggio precedentemente interrotto.

4- Quando entrambi i contendenti sono nelle condizioni di subire un conteggio, l’arbitro li conta contemporaneamente e se arrivato al dieci, entrambi gli atleti non sono nelle condizioni di riprendere a combattere, viene decretata la fine dell’incontro.

Se invece all’otto, uno dei due atleti è in condizione di riprendere, prosegue il conteggio

dell’altro fino al dieci, al che l’incontro si ritiene concluso.

Infine, se all’otto ritiene entrambi gli atleti in condizioni di riprendere la gara, ordina il fight.

5- Il conteggio non deve essere mai interrotto dal suono del gong.

6- Nel caso in cui un atleta viene messo in condizione di essere contato per colpo Basso (per l’uomo) o colpo al seno (per le donne) l’arbitro conta l’atleta fino all’8, poi procede nel seguente modo:

- stabilisce, con l’aiuto del medico, se l’atleta è in grado di proseguire l’incontro, avendo comunque a disposizione un tempo massimo di 2 minuti;

- convoca tutti i giudici per stabilire se il colpo è stato volontario o involontario;

a- in caso di colpo volontario si procede comunque alla squalifica dell’atleta responsabile;

b- in caso di colpo involontario e l’atleta può proseguire l’incontro, l’arbitro assegnerà all’atleta responsabile 2 punti di penalizzazione;

c- in caso di colpo involontario e l’atleta non può proseguire l’incontro, l’arbitro assegnerà all’atleta responsabile 2 punti di penalizzazione, poi decreterà la fine dell’incontro per IM (intervento medico), con verdetto AI PUNTI;

Art. 18 - Conseguenze dell’atterramento

Nel caso in cui un atleta viene messo in condizioni di essere contato, l’arbitro dovrà procedere nel seguente modo:

1- L’atleta è in grado di proseguire l’incontro:

a- L’arbitro stabilisce che l’atterramento è stato causato da un colpo fortuito (colpo d’incontro) o comunque ritiene involontario l’accaduto, perciò fa riprendere l’incontro senza assegnare penalità all’atleta responsabile;

b- L’arbitro giudica troppo duro il colpo che ha causato l’atterramento, procede quindi alla penalizzazione di 2 punti (richiamo ufficiale) nei confronti dell’atleta responsabile.

2- L’atleta non è in grado di proseguire l’incontro:

a- L’arbitro stabilisce che l’atterramento è stato causato da un colpo fortuito (colpo d’incontro) o comunque ritiene involontario l’accaduto, procede quindi alla proclamazione del verdetto con vittoria dell’atleta che ha determinato l’atterramento per KO;

b- L’arbitro giudica troppo duro il colpo che ha causato l’atterramento, procede quindi alla squalifica dell’atleta responsabile.

Art. 19 - Ripristino della tenuta degli atleti

4- Se la perdita di una delle protezioni previste è dovuta a rottura della stessa e non sia

possibile sostituirla entro il termine di cinque minuti, l’arbitro sospende definitivamente

l’incontro ed il verdetto viene dato ai punti, in qualsiasi ripresa avvenga la sospensione.

Art. 20 - Le Giurie

Per ogni incontro di Kick Boxing Light possono essere designati:

- un arbitro senza voto e tre giudici;

- un arbitro senza voto e due giudici (solo per incontri giudicati con conta colpi elettronico).

In casi particolari possono essere designati:

- un arbitro giudice coadiuvato da due giudici (solo con cartellino manuale);

- un arbitro giudice unico (in casi eccezionali).

Art. 21 - I Verdetti

L’esito di un incontro di Kick Boxing Light è deciso nei modi che seguono:

1- vittoria ai punti (V. P.);

3- vittoria per arresto dell’incontro da parte dell’arbitro (V. KOT) - (V.IM – Intervento Medico) - (V. ST – Superiorità Tecnica);

4- vittoria per fuori combattimento (V. K.O.);

5- vittoria per abbandono (V. ABB.);

6- vittoria per squalifica (V. SQ.);

7- vittoria per assenza dell’avversario (V. W.O.);

Art. 22 - Verdetto ai punti

Il verdetto ai punti ha luogo nei seguenti casi:

a- quando entrambi gli atleti hanno portato a termine le riprese previste;

b- quando, un incontro di Torneo o Campionato, deve essere interrotto per

sopravvenute circostanze di forza maggiore o perché un atleta viene

messo nelle condizioni di non poter proseguire per cause imputabili all’assetto del quadrato o per altro analogo incidente, e non può essere fatto proseguire entro il termine di cinque minuti;

d- quando un incontro di Torneo o Campionato, deve essere interrotto per il ripristino

di una delle protezioni obbligatorie e ciò non si rende possibile entro il termine di

cinque minuti;

e- quando un incontro di finale di Torneo o Campionato debba essere sospeso per ferita o infortunio di un atleta senza che vi sia stata responsabilità da parte dell’avversario;

f- quando l’arbitro decreta il duplice K.O. o KOT o I.M.;

Nel qual caso si dovrà procedere nel seguente modo:

a- con cartellino manuale, deve essere assegnato il punteggio anche per la ripresa che non è stata conclusa;

b- con conta colpi elettronico e manuale, si terrà conto del punteggio acquisito fino al momento dell’interruzione.

Nei casi a- e b- sarà poi il medico a decidere se l’atleta vincitore potrà continuare il torneo o meno.

Il verdetto viene proclamato a maggioranza della giuria.

Art. 23 - Vittoria per arresto dell’incontro da parte dell’arbitro

Ha luogo nei seguenti casi:

a- quando l’arbitro ritenga che uno dei due atleti si trovi in stato di evidente

inferiorità e non sia in grado di continuare l’incontro;

b- quando fra i contendenti vi sia una palese disparità tecnica;

c- quando l’incontro è arrestato dall’arbitro a seguito di ferita o infortunio, sempre che questa non sia dovuta a colpo proibito o fallo dell’avversario. In questo caso l’arbitro ha la

facoltà di consultare il medico e, qualora lo faccia, è tenuto ad osservare le sue

valutazioni;

d- quando il medico, ritenendo rischioso il proseguimento dell’incontro, chiede

all’arbitro, durante l’intervallo, di sospenderlo. L’arbitro è tenuto ad attenersi a tale

valutazione;

e- quando, in un incontro giudicato con il sistema elettronico, nel punteggio dei due

atleti vi sia una differenza di 40 punti, l’incontro viene interrotto con il suono anticipato del gong ed il verdetto è di V. ST.(vittoria per Superiorità Tecnica).

Nei casi a- e b-, viene decretato il verdetto di K.O.T.;

Nei casi c- e d- viene decretato il verdetto di I.M..

Art. 24 - Vittoria per fuori combattimento

Ha luogo quando l’avversario è contato dall’arbitro fino al “10 Out”.

Art. 25 - Vittoria per Abbandono

2- In tutti i casi in cui un atleta o il suo maestro, per giustificato motivo, dimostri in maniera inequivocabile la volontà di far sospendere l’incontro, il verdetto sarà di vittoria dell’avversario per Abbandono.

3- La volontà di far sospendere l’incontro non può essere manifestata durante il

conteggio dell’arbitro.

Art. 26 - Vittoria per squalifica

Ha luogo quando l’arbitro pronuncia la squalifica dell’avversario.

L’arbitro deve squalificare l’atleta che ha che ha totalizzato 6 punti di penalizzazione nell’ambito dello stesso incontro.

L’arbitro ha il potere di squalificare uno dei due atleti nei seguenti casi:

a- quando l’atleta, precedentemente richiamato o no, si è reso intenzionalmente

colpevole di colpi proibiti o falli di gravità tale da giustificare la sua esclusione dalla

gara;

b- quando l’atleta si è reso colpevole di colpi proibiti o falli che hanno determinato

l’arresto dell’incontro;

c- quando l’atleta abbandona la gara senza giustificato motivo;

d- quando il suo secondo principale getta l’asciugamano senza giustificato motivo;

e- quando i secondi dell’ atleta incorrono in gravi infrazioni.

Nel caso che l’arbitro sia in dubbio circa l’esistenza o la gravità di un colpo proibito, ha

facoltà di consultare i giudici o di chiedere al medico che proceda alle opportune

constatazioni, limitatamente a quelle che possono essere eseguite sul quadrato. Può

adottare lo stesso procedimento, se gli risulti dubbio che l’abbandono (o il getto

dell’asciugamano) sia o no giustificato.

Nell’uno o nell’altro caso decide, tenendo conto delle conclusioni del medico, oppure di

quelle dei giudici; in quest’ultima ipotesi deve tenere conto della maggioranza di giudizio.

In caso di equivalenza di giudizio, vale quello del giudice che ha visto il colpo regolare.

Mancando di testimonianza certa, deciderà a suo insindacabile giudizio.

Art. 27 - Vittoria per assenza dell’avversario

Tale verdetto è previsto solo negli incontri di Torneo o Campionato. Ha luogo quando

l’arbitro dichiara l’assenza dell’avversario, dopo che questi sia stato chiamato con

l’altoparlante e che non si sia presentato sul quadrato entro cinque minuti dal momento in

cui vi è salito l’avversario.

Art. 28 - Redazione dei cartellini - Criteri di giudizio

- Nella Kick Boxing Light, a prescindere dal sistema di giudizio utilizzato, i colpi vanno punteggiati nel seguente modo:

1. pugni al viso e al tronco = 1 punto;

2. calci alle gambe e al tronco = 1 punto;

3. calci al viso = 2 punti.

Nella Kick Boxing Light si possono adottare tre sistemi di giudizio:

1- CONTACOLPI ELETTRONICO

a- il conta colpi elettronico dispone di tre pulsantiere (1 per ogni giudice) collegate a un display segnapunti con il quale tutti gli addetti ai lavori (e non) potranno visualizzare il punteggio parziale dei due contendenti. Il punteggio di ogni atleta corrisponderà al totale dei colpi rilevati da ciascun giudice; non è pertanto necessaria la contemporanea segnalazione di un colpo da parte di tutti e tre i giudici per assegnare il punto;

b- in caso di richiamo ufficiale ogni Giudice dovrà penalizzare l’atleta responsabile, aumentando il punteggio dell’atleta che ha subito il fallo di 1 o 2 punti (con le modalità previste dall’Art. 17);

c- in caso di richiamo per uscita si procede come nel punto b- (assegnazione di 1 punto di penalità per ogni Giudice);

d- con questo sistema di giudizio viene compilato soltanto un cartellino da parte del giudice addetto al cronometro;

e- in caso di guasto dell’apparecchio elettronico, qualora non fosse possibile ripararlo nel termine di cinque minuti, si proseguirà l’incontro utilizzando il cartellino manuale con il sistema di punteggio ad esso relativo; se l’incontro è stato interrotto durante la seconda o eventuale terza ripresa, ogni giudice dovrà segnare sul proprio cartellino il punteggio delle riprese precedenti secondo il proprio insindacabile giudizio;

f- se, al termine dell’incontro, la differenza di punteggio tra i due contendenti è uguale o inferiore a tre punti, si dovrà disputare, dopo aver rispettato la canonica pausa di 1 minuto, una ripresa supplementare di 1 minuto al termine del quale l’atleta in vantaggio anche di un solo punto si aggiudica l’incontro. In caso di ulteriore parità i giudici dovranno assegnare la vittoria per preferenza rispettando i seguenti criteri:

1- L’atleta che ha subito meno richiami e ammonizioni;

2- L’atleta più tecnico;

3- L’atleta che ha dimostrato più attitudini offensive.

2- CONTACOLPI MANUALE

a- ogni giudice sarà munito di una apposita calcolatrice conta colpi che dovrà essere utilizzata allo stesso modo del sistema elettronico (1 punto per ogni colpo valido messo segno);

b- soltanto alla fine dell’incontro il giudice potrà visualizzare il punteggio totale, dato che il punteggio parziale non è visualizzabile sul display se non digitando un apposito tasto che si potrà appunto utilizzare soltanto alla fine del match;

c- il punteggio totale e quelli delle singole riprese dovranno essere scritti sul cartellino sul quale si dovrà anche scrivere il nome del vincitore;

d- in caso di richiamo ufficiale o richiamo per uscita, ogni giudice dovrà aumentare di 1 o 2 punti lo score dell’atleta non ha commesso il fallo.

3- CARTELLINO MANUALE;

a- Se la composizione della giuria dell’incontro prevede che l’arbitro svolga anche le

funzioni di giudice o per qualsiasi motivo non sia possibile utilizzare i sistemi citati al punto 1 e 2, si dovrà adottare il cartellino manuale; per cui al termine di ogni ripresa l’arbitro-giudice e i giudici provvedono a registrare sul cartellino i punti conseguiti da ciascun atleta, secondo le norme che seguono:

- vengono assegnati 20 punti al colui che, nella ripresa, ha colpito l’avversario con un

numero di colpi validi superiore a quanti ne ha ricevuti.

- all’atleta soccombente viene assegnato un punteggio inferiore nella misura di:

1 punto - da 2 a 4 colpi di differenza
2 punti - da 5 a 7 colpi di differenza
3 punti - da 8 a 10 colpi di differenza
4 punti - da 11 a 13 colpi di differenza.